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Casa di riposo don Michele Garonzi: un po' di chiarezza


Attraverso il resoconto della conferenza stampa del 29 settembre 2016 e dell’interviste concesse alla giornalista che ha redatto l’articolo apparso sul quotidiano veronese il 30/09/2016, l’attuale Amministrazione Comunale e simpatizzanti hanno cercato di far ricadere parte delle colpe sulla precedente amministrazione sottolineando il fatto che nel 2012 i responsabili della Casa di Riposo avevano fatto presente al Comune che l’edificio doveva essere messo a norma ma che non avevano ricevuto risposte in merito (intervistati tutti tranne l’allora sindaco Mauro Fiorentini, che pure era presente alla Conferenza stampa).


Le cose, in realtà non stanno proprio così e per questo motivo giovedì sera 6/10/2016, (all'assemblea pubblica tenutasi in teatro Valpantena) abbiamo cercato di chiarire i fatti partendo dall’inizio, cioè dalla fabbricazione dell’edificio che risale al 1989.
Come ha ben messo in evidenza un’indagine preliminare predisposta dalla passata amministrazione, ancora nel 2008 la struttura non era a norma relativamente alle misure antisismiche, così come d’altronde non lo sono la maggior parte degli edifici, pubblici e privati, edificati in quel periodo (e precedentemente). Più in particolare è ora emerso che la struttura era stata costruita male e non in conformità al progetto approvato, infatti è stato utilizzato un calcestruzzo di qualità scadente. Pensate che nel 1989 sono stati spesi oltre 3 miliardi di lire solo per costruirla.

Più sano è invece l’ampliamento dell’edificio realizzato nel 2008.
Viene però spontaneo chiedersi: se nel 2008 l’ampliamento è stato fatto a regola d’arte, perché non si è provveduto in quella circostanza a dare luogo ad un’analisi sulla statica e sull’antisismicità dell’intero edificio prima di effettuarne l’ampliamento? Che senso ha costruire bene se poi la nuova struttura appoggia su quella vecchia costruita male e con materiali scadenti?
Noi, nel 2008, non amministravamo il Comune e quindi non siamo in grado di rispondere a questa domanda.
Possiamo però dire che:

  • nel 2012 abbiamo approvato un progetto per l’ampliamento che avrebbe permesso l’attenuazione del rischio sismico, progetto accettato dalla Regione Veneto ma non finanziato per problemi di cassa;
  • nel 2013 alla richiesta da parte dell’Istituto di Assistenza Anziani di acquistare l’edificio abbiamo risposto di fare un’offerta (mai pervenuta);
  • tra il 2013 ed il 2015 la nostra Amministrazione, ben lungi dal fare orecchie da mercante come invece sembrerebbe dall’articolo apparso su L’Arena il 30/09/16, ha commissionato diverse indagini su tutte le principali strutture comunali fra cui anche la “Casa di riposo Don Michele Garonzi”, secondo una lista di priorità che vede, per rischio vulnerabilità, ai primi posti le scuole.

La nostra Amministrazione, quindi, si era mossa per capire l’entità del problema. Non avevamo accelerato i tempi solo perché, come ricordato dalla presidente dell’Istituto Assistenza Anziani, non si erano mai verificate situazioni di pericolo o cedimenti o crepe nella struttura che potessero dare luogo a preoccupazioni.
Ricordiamoci che nel periodo 2014-2015 abbiamo messo in sicurezza le scuole medie di Grezzana e le scuole elementari di Lugo, che come detto sopra erano state classificate assai più vulnerabili della casa di riposo.


L’attuale amministrazione si preoccupa di capire cosa sarebbe cambiato se l’indagine da noi richiesta fosse stata fatta 2 anni prima. Noi chiamati in causa potremmo chiedere come mai l’amministrazione che ci ha preceduto nel 2008 ha permesso un ampliamento senza prima verificare la situazione sismica dell’intero edificio, loro potrebbero dire perché nel 2000 al momento della stipula della convenzione non è stato fatto il controllo e chi nel 1989 ha firmato il collaudo...
Il fatto importante è però che oggi i residenti della Casa di Riposo devono essere trasferiti altrove e questo ci dispiace profondamente ed è evidente che, per quel che potremo, cercheremo di favorire una soluzione al problema in tempi ragionevolmente brevi.
Una cosa è certa la struttura è stata costruita male ed ora deve essere abbandonata.
Se un giorno risorgerà dipende dall’attuale amministrazione.

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